La situazione della difesa italiana, il recente attacco russo a Sumy e non solo: il ministro Guido Crosetto fa il punto sul nostro Paese.
Ha più volte sottolineato la necessità dell’Italia di farsi trovare pronta in caso di attacco. In questo senso, intervistato da La Stampa, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha affermato, senza giri di parole, che il nostro Paese non abbia né risorse né scorte né investimenti per garantire del tutto la giusta sicurezza.

Crosetto: l’attacco russo in Ucraina a Sumy
Tra i vari passaggi dell’intervista di Guido Crosetto a La Stampa inevitabile non parlare del terribile attacco russo alla città di Sumy in Ucraina: “La Russia continua a colpire con intensità, vive in un’economia di guerra e va avanti con una programmazione modello Urss sul riarmo, che indica una postura aggressiva di lungo periodo”, ha detto il ministro della Difesa.
“Si fa finta di niente, ma forse adesso qualcuno se ne è accorto perché lo schifoso attacco a Sumy è avvenuto il giorno della Domenica delle Palme: colpevoli solo di essere ucraini come i bambini uccisi al parco giochi. E di non essersi piegati a Putin”, ha aggiunto.
La questione sicurezza in Italia
Altro punto molto importante affrontato da Crosetto è quello relativo alle spese per sostenere la difesa. Secondo il ministro il 2% non è abbastanza: “Il due per cento non è più un punto di arrivo da tempo, ma solo di partenza. Ma questo è solo un target economico. Il mio impegno irrinunciabile è garantire la difesa di questo Paese, indipendentemente da quel che accade”.
Proprio la difesa dell’Italia e la sua sicurezza, però, al momento non sarebbe del tutto garantita: “La verità è che al momento non abbiamo né risorse né scorte né investimenti per garantire la difesa dell’Italia nei prossimi anni come dovremmo. E quindi serve un’accelerazione”, le sue parole. “Non lo dico io, ministro pro tempore alla Difesa. Lo dicono le forze armate, i tecnici cui abbiamo delegato la difesa del nostro Paese. Lo direbbero anche a un ministro dei Cinque stelle”.